Martina Vanda
BACK TO THE FIRE
a cura di Ilari Valbonesi
Con il patrocinio del Comune dell'Aquila
Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d'Ocre, Palazzo Cappa Cappelli - L'Aquila
Dal 9 giugno al 30 giugno 2023
Apertura straordinaria per la Perdonanza Celestiniana: dal 22 al 27 agosto 2023.
La Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d'Ocre è lieta di presentare la mostra personale di Martina Vanda Back to the Fire, che sarà inaugurata venerdì 9 giugno alle 18.00, presso la sede della Fondazione de Marchis, al primo piano di Palazzo Cappa Cappelli.
La mostra, curata da Ilari Valbonesi, presenta gli esiti più recenti della ricerca di Martina Vanda: tele inedite di grandi dimensioni e una nuova serie di ceramiche in cui l’immaginario dell‘artista si fa spazio tangibile e abitabile. Fortemente voluta dalla Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d'Ocre, con il Patrocinio del Comune dell‘Aquila, la mostra origina da un piccolo libro pubblicato da Giorgio de Marchis nel 1998 per la casa editrice Sellerio dal titolo Dell’abitare. Si tratta di un viaggio attraverso gli ambienti familiari di una casa – atrio, soggiorno, cucina, camera da letto, bagno, soffitta – descritti con un linguaggio piano, a tratti ironico. Attraverso le pagine del prezioso volume, de Marchis ci fa abitare gli spazi della sua casa come fosse la casa di ognuno di noi. Scrive la curatrice: «Martina Vanda invita, con questi lavori, a ripensare la nozione stessa di casa come un sistema di oggetti-soglia di un paesaggio interiore; un luogo tra proprio ed estraneo che si accende nel rapporto con il corpo e con le cose che ci circondano, tale da partecipare alla genesi del mondo che il carattere abituale dell’essere e l’addomesticamento della vita di tutti i giorni tende invece a spegnere e disfare». La mostra sarà allestita fino al 30 giugno e avrà una seconda apertura straordinaria in occasione della 729ª Perdonanza Celestiniana, dal 22 al 27 agosto 2023.
Martina Vanda invita, con questi lavori, a ripensare la nozione stessa di casa come un sistema di oggetti-soglia di un paesaggio interiore; un luogo tra proprio ed estraneo che si accende nel rapporto con il corpo e con le cose che ci circondano, tale da partecipare alla genesi del mondo che il carattere abituale dell’essere e l’addomesticamento della vita di tutti i giorni tende invece a spegnere e disfare
Nata a Roma nel 1978, combina disegno, scrittura, ceramica, e animazione stop-motion. I suoi lavori sono presenti nei più importanti eventi relativi al mondo dell’illustrazione contemporanea, tra cui Mostra Illustratori di Bologna (2016, 2015 e 2012), BIB Biennale di Bratislava (2012), CJ Book Award Korea (2010), primo Premio Qwerty (2010) e la XII Biennial of Young Artists from Europe and the Mediterranean. I suoi picture books sono pubblicati in Italia, Francia, Spagna, Messico, Cile e Cina, ed il suo primo libro illustrato Estela, grita muy fuerte! adottato dal Governo del Messico ha venduto oltre centomila copie. Dal 2012 dirige le autoedizioni della TunnellingP, un’etichetta indipendente con cui pubblica e distribuisce i suoi quaderni, libri d’artista e stampe d’arte nelle librerie e nei bookshop museali, tra cui il MAXXI, MACRO, PALAEXPO e il Printed Matter Ink di New York.Tra i suoi clienti figurano Feltrinelli, Agenzia Contrasto, Esperia, El Pais, Hamelin, Poste Italiane. Nella sua attività visiva ha all’attivo diverse mostre personali e collettive in Italia, Svezia, Spagna, Balcani, Cina e Giappone. Le sue ceramiche sono esposte nel salone Showroom Gervasoni Milano e alla Sintra gallery di Gothenburg in Svezia. Ad aprile 2022 ha realizzato un intervento site specific per la mostra Gianni Berengo Gardin. L’occhio come mestiere al MAXXI di Roma, ispirato proprio ad alcuni scatti del fotografo. https://www.martinavanda.com
La Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre viene istituita a L’Aquila nel 2004 allo scopo di conservare, tutelare e valorizzare il patrimonio documentario e librario raccolto dal professor Giorgio de Marchis nel corso della sua carriera di storico dell’arte. Manifesti, locandine, inviti e brossure sono solo alcuni esempi delle tipologie documentarie che caratterizzano l’archivio composto da quasi 200.000 pezzi. Cataloghi di mostre, monografie e saggi, che popolano la biblioteca, contribuiscono a restituire l’immagine di un periodo denso di cambiamenti non solo a livello sociale ma anche storico-artistico, quale gli anni Sessanta e Settanta in Europa. Dal 2018 abita gli spazi del primo piano del Palazzo Cappa Cappelli che apre costantemente per eventi, mostre e collaborazioni con artisti ed enti.
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